Il Giubileo del gruppo BIP

di Ludovica – gruppo BIP

Eccoci di ritorno dopo due giorni molto intensi trascorsi a Roma, dove abbiamo partecipato al Giubileo delle persone con disabilità.

Il gruppo BIP parte all’alba da Piazza del Rosario, ma qualcuno riesce comunque a perdere il treno…

Arrivati tutti sani e salvi a Roma Termini la nostra prima tappa è la basilica di S. Maria Maggiore. Qui, guidati da don Marco, riusciamo a saltare una fila parecchio lunga e in pochi minuti varchiamo la Porta Santa e siamo già lì, emozionatissimi, davanti alla tomba di Papa Francesco.

Il gruppo BIP con don Marco nella cappella della Salus populi romani

Ci fermiamo quindi proprio accanto, nella cappella che custodisce la Salus Populi Romani, l’icona tanto amata da Papa Francesco, Vergine della tenerezza e della consolazione, a cui affidiamo nella preghiera non solo il nostro gruppo e le nostre famiglie, ma l’intera comunità di S. Maria del Rosario.

La giornata prosegue con la visita alla basilica di S. Pietro, che giriamo in lungo e in largo sopraffatti dagli innumerevoli capolavori d’arte che ci circondano…

Martedì è il giorno dell’incontro in Piazza San Pietro, che si apre con le parole di Monsignor Fisichella. Ci racconta la storia di Erman, un ragazzo disabile vissuto nell’XI secolo e che scopriamo essere l’autore della preghiera Salve Regina.

Si continua poi con la straordinaria testimonianza di un gruppo di ragazzi di una parrocchia romana, quella dei Santi Martiri dell’Uganda.

Annamaria fa la volontaria ed ha una sorella disabile, ci racconta che in una famiglia dove è presente la disabilità si ama senza misura, senza pregiudizi e senza paure.

Anche Agata, 6 anni e mezzo, figlia di una volontaria, vuole accompagnare il nostro Gianluca,non vedente

Passa poi la parola a Lavinia, che legge un testo scritto da Raffo, un ragazzino di 13 anni che non parla, ma che esprime assai bene cosa prova una persona disabile, che vede e sente gli altri dargli del “poverino”. Il desiderio di Raffo è di non essere identificato con la sua disabilità e non solo: vedendo Papa Francesco nella bara con le sue scarpe tutte consumate, con le quali fino alla fine ha camminato in mezzo alla gente per predicare il Vangelo dice che anche lui da grande vuole consumare le scarpe per aiutare gli altri.

Concludo prendendo in prestito le parole di Alessandro, un altro volontario, che riferendosi alle persone con disabilità dice: “Non sono loro ad avere bisogno di noi, ma noi ad avere bisogno di loro al nostro fianco.”

Non potrei essere più d’accordo, l’amicizia che ci danno questi ragazzi è la più sincera, gratuita e disinteressata che potremo mai sperimentare nella nostra vita… provare per credere!!

P.S.

A proposito, lo sapete vero qual è il significato del nostro nome, ovvero BIP?

Non vi scervellate, non è un acronimo, il BIP era il suono che in TV “nascondeva” le parolacce, lo abbiamo scelto come nome perché la parola disabili o, peggio, handicappati che si usava un tempo per noi era davvero una parolaccia!